RISPONDIAMO A PIERGIORGIO CAPELLINO

In data 5 Novembre 2025, a fronte dell’encomiabile presa di posizione contro il disegno di legge 1552 attualmente in discussione in Parlamento, abbiamo pubblicato sui social la lettera aperta – pubblicata sul nostro sito web il 27 Ottobre –  per chiedere a Fondazione Capellino di prendere una posizione critica anche verso la cinofilia delle razze e contro la PLP4, altra proposta di legge al vaglio del Parlamento, figlia delle logiche di sfruttamento di allevatori e addestratori di animali.

Abbiamo ricevuto accorata risposta sui social da Piergiorgio Capellino, che ringraziamo per essersi reso disponibile in prima persona: ha rivendicato il virtuoso percorso suo e della sua azienda, manifestando apertura per un confronto che siamo convinti/e possa rivelarsi utile alla comunità.

Come richiesto, ci presentiamo meglio: abbiamo di recente creato una formazione – NORA, NO razzismo animale – che non gode ancora di grande riconoscibilità. Stiamo infatti costruendo una piattaforma di attivismo riunendo organizzazioni e individui che si adoperano sul campo in supporto ad animali in difficoltà. 

Agiamo fuori e dentro, con o per conto di associazioni grandi e piccole, svolgendo la professione di operatrici e operatori, educatrici ed educatori cinofili in canili, rifugi e case-famiglia. 
Militiamo in progetti “no profit” che si battono in vari ambiti per una trasformazione strutturale della società. 

Presentarsi come un’entità collettiva non significa negarsi a livello individuale, bensì privilegiare il conseguimento dell’interesse comune scegliendo una dimensione d’azione e comunicazione alternativa: possiamo definirci un gruppo esperto ed eterogeneo di “operai sociali”. 

Volta per volta decidiamo insieme chi di noi rappresenta il gruppo in incontri ristretti, qualora si verifichi questa necessità. 

In fase di consultazione suggeriamo di continuare a dibattere pubblicamente come ha gentilmente accettato di fare, riproponendole in massima trasparenza le richieste già avanzate:

1) valutare la possibilità di unirsi alla crescente mobilitazione popolare contro la PLP4; 

2) esprimere contrarietà al test addestrativo ENCI denominato CAE 1, in quanto metodo di valutazione antiscientifico e violento, insostenibile per le migliaia di meticci che la PLP4 intende discriminare;

3) esprimere contrarietà all’operato della cinofilia delle razze che produce oltre 350 patologie fisiche e psichiche per oltre 400 “tipologie di razza”;

4) agire per migliorare la condizione dei canili italiani, dove – per giunta a spese della cittadinanza – langue un’ingente popolazione di “cani ergastolani” che non accenna a diminuire dopo 34 anni di legge quadro nazionale 281.

Mentre le adozioni dai canili diminuiscono, e sempre più diminuirebbero con la PLP4, ciò che cresce sono i profitti dell’imprenditoria che, in spudorato regime di lucro, opera in una zona grigia tra legalità e illegalità nell’esatta direzione contraria: aumentare il numero dei cosiddetti “pet” in società, semplicemente perché più si distribuiscono nelle case degli italiani animali (di varie specie), più si estende e diventa redditizio il mercato ad essi correlato. 

Non solo “pet food”, ma anche prodotti farmaceutici e “d’intrattenimento”, oltre al business di tutte quelle professioni – vecchie e nuove – legate a gestione, cura, uso, consumo, produzione e smercio di animali.

L’ “industria del pet” risulta l’area commerciale in maggior espansione negli ultimi anni nell’intero panorama economico/finanziario e a farne le spese sono proprio gli animali che falsamente vengono spacciati come i suoi beneficiari!

Signor Capellino, abbiamo contattato lei (e non altre compagnie), perché condividiamo alcuni principi che dichiara essere linea guida della sua fondazione, tra cui la promozione della biodiversità. 
È in nome della difesa del meticciato e della variabilità genetica – dunque contro ogni pretesa di superiorità razziale – che contiamo anche sul suo pronunciamento per fermare la PLP4 e contrastare l’egemonia addestrativa/allevatoriale.

Siamo consapevoli che, dopo le ferme prese di posizione contro vivisezione e caccia, Almo Nature si esporrebbe al boicottaggio di enti e consumatori dediti a prosperare a danno degli animali. 
Proviamo tuttavia a considerare le buone intenzioni per il miglioramento generale che avanza nella sua risposta.

Possiamo impostare un piano d’intervento allargato che, nel pieno rispetto delle specificità di ognuno, contrasti efficacemente il percorso della PLP4?

Possiamo affrontare alla radice le cause della sofferenza di milioni di cani che deriva dalla loro commercializzazione?

Riteniamo sia urgente e non procrastinabile costruire una convivenza pacifica fra animali umani e non umani. 

Attendiamo suo pronto ulteriore riscontro, d’accordo che si tratti di farsi animare dalla passione per la giustizia sociale e la libertà.

Nora – No razzismo animale
Comitato No PLP-4